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8 Aprile 2025

esercizi per una vita serena

2025

25-27 aprile un cammino tra i monti della Daunia alla ricerca del ben-Essere

L’imperatore romano del II secolo Marco Aurelio, uno dei massimi rappresentanti della filosofia stoica, ci ha lasciato un prezioso testo, Ricordi, una sorta di dialogo interiore non destinato alla pubblicazione, ma scritto per un esercizio personale. Le massime, sentenze, riflessioni, ivi contenute, costituiscono ancora oggi delle interessanti indicazioni per condurre una vita serena.

Non è forse condivisibile la sua visione della vita come lo scorrere incessante di un fiume che trascina e divora tutto senza possibilità di trovare appigli che ci regalino una certa stabilità?

Come non restare affascinati dall’idea che la vita, al di là delle superficiali parvenze di novità che offre, sia un succedersi ripetitivo, monotono di eventi che alimenta la nostra consapevolezza della vanità delle cose, il senso della nullità del tutto?

Quello dell’imperatore sembrerebbe un cupo pessimismo, ma non è così. Infatti ci si può salvare dall’insensatezza nella misura in cui accettiamo il nostro destino sentendoci parte del grande organismo della Natura che è il Tutto eterno da cui tutto viene e a cui tutto torna.

Il nostro benessere coincide con la capacità di adeguarci all’ordine naturale accettando tutto ciò che accade. Substine e abstine: sopporta tutto ciò che ti capita perchè è necessario e provvidenziale, astieniti da tutto ciò che non è in tuo potere.

Marco Aurelio non si limita ad enunciazioni di massima, ma propone una serie di esercizi spirituali atti ad acquisire una consapevolezza che ci aiuterebbe a vivere una vita serena.

Durante il nostro cammino tra i piccoli borghi della Daunia, non ancora conquistati dalla modernità rumorosa delle nostre città e dove persiste ancora una relazionalità umana ormai dimenticata, ci confronteremo con le sue indicazioni rendendoci conto di come la filosofia possa aiutarci a vivere meglio prospettandosi come un’arte di vivere.

Attraverseremo una Natura ancora incontaminata che pur avendo conosciuto lo stupro dei parchi eolici, conserva panorami di struggente bellezza.

Incontreremo comunità dove i segni della storia sono ancora visibili come Faeto e Celle San Vito, isole linguistiche franco-provenzali, o Castelluccio Valmaggiore e Biccari con le loro torri bizantino-normanne. E Roseto con i suoi mulini ad acqua, il forno a paglia e con l’arte degli scalpellini nel centro storico.

“ E’ possibile, in qualunque momento lo desideri, ritirarti in te stesso; perché un uomo non può ritirarsi in un luogo più quieto o indisturbato della propria anima, soprattutto chi ha, dentro, principi tali che gli basta affondarvi lo sguardo per raggiungere subito il pieno benessere: e per benessere non intendo altro che il giusto ordine interiore. Quindi concediti continuamente questo ritiro e rinnova te stesso” (Marco Aurelio, Ricordi, libro IV)

  • Posti disponibili: 14
  • Quando: dal 25 al 27 aprile 2025
  • Durata: 3 giorni / 2 notti
  • Ore di cammino al giorno: 6/7 ore comprese le pause
  • Quota di partecipazione: 170 euro a testa (pernotti, colazioni, cene, pranzi a sacco, rimborso spese guida)
  • Modalità di prenotazione: con messaggio whatsapp,

Programma

  • 25 aprile: ore 9,30 ritrovo dei partecipanti a Biccari; cammino verso Celle San Vito passando per Castelluccio Valmaggiore; (km 12 dislivello positivo m 600); sistemazione in B&B; cena
  • 26 aprile: cammino da Celle San Vito a Roseto Valfortore passando per Faeto (km 17 dislivello positivo m 750); sistemazione in B&B; cena
  • 27 aprile: cammino da Roseto Valfortore a Biccari toccando la cima di Monte Cornacchia (km 15 dislivello positivo m 650); nel tardo pomeriggio ritorno ai luoghi di provenienza

Informazioni utili

Pernottamento: in B&B. La sistemazione è in camera doppia.

Pranzo e cena: i pranzi sono sempre a sacco; le cene in ristorante.

Cosa portare: all’atto del perfezionamento della prenotazione saranno forniti tutti i dettagli tecnici per la partecipazione.

4 Comments

  1. Silvana Stoico ha detto:

    Tre giorni di gioia, in armonia con la natura. Mi sento fortunata. E Marco Aurelio :”Gioia e Fortuna sono un caso.” Che ingiustizia, soprattutto per quanto riguarda la gioia. Intanto questi tre giorni di riflessione sul senso della nostra esistenza entrano a far parte dei miei ricordi, di quelli che salvano giacché credo esistano ricordi che invece dolorosamente pulsano. Siamo frammenti da riunire per ricostruire l’opera immensa di cui siamo parte e rispettarla. Ci sono frammenti di noi da perdonare e tenere comunque stretti. Saggezza che nella tempesta ci salverà.
    Silvana Stoico.

  2. michele de pasquale ha detto:

    Il tempo della vita umana è un punto; la natura di questo punto è un eterno fluire; la sensazione generale è quella dell’oscurità; tutto è contrassegnato dalla corruzione; il movimento della vita sembra un girare a vuoto; la fortuna è un caso; la gioia altrettanto” (Ricordi, II, 17).

    Con questo pensiero di Marco Aurelio abbiamo dato avvio al nostro dialogo filosofico; ne riporto di seguito i punti salienti espressi con un linguaggio essenziale:

    • Ad una prima impressione sembrerebbe che le parole dell’imperatore filosofo rivelino l’animo di un pessimista … ma forse non è così perché questi pensieri sono frutto di una esperienza del mondo a cui si collegano altri pensieri che tentano di individuare percorsi di salvezza da questo flusso insensato che è la vita: a) accogliere tutto ciò che dipende dalla Natura perché non potendo accadere nulla di diverso da quanto accade, dobbiamo necessariamente accettare il nostro Destino (Amor Fati); b) Se noi non abbiamo alcun potere su ciò che non dipende da noi, possiamo agire solo sulle cose che dipendono da noi.
    • Si comprende allora il motto stoico: Substine e Abstine, ovvero sopporta tutto ciò che ti capita perché è necessario e provvidenziale, astieniti da tutto ciò che non è in tuo potere.
    • Noi siamo parte del Tutto, ovvero del meraviglioso ordine della Natura: nella misura in cui accettiamo di esserne parte consolidiamo il nostro ben-essere.
    • Bisogna agire conformemente all’istinto comunitario praticando la giustizia e amando gli altri.
    • Solo la conoscenza di sé dà la possibilità di instaurare un giusto rapporto tra me stesso, il Cosmo e gli altri: posto che gli individui non sono turbati dalle cose ma dai loro giudizi sulle cose, è necessario sottoporre a critica le nostre rappresentazioni il cui frutto sono appunto i giudizi, per dare il nostro assenso solo a ciò che è oggettivo

    Con questo pensiero del filosofo abbiamo congedato il nostro dialogo filosofico dal vivo … che sicuramente continuerà online (almeno lo spero!):

    Un immenso campo libero si schiuderà davanti a te, poiché tu col pensiero abbracci la totalità dell’universo, percorri l’eternità della durata, consideri la veloce metamorfosi di ogni cosa individuale, quanto sia breve il tempo dalla nascita alla dissoluzione, infinita, al contrario, l’età precedente la nascita come quella che seguirà la dissoluzione” (Ricordi, IX, 30-32)

  3. Mirko ha detto:

    “La felicità della tua vita dipende dalla qualità dei tuoi pensieri” una frase di Marco Aurelio nell’opera “le meditazioni” che ho potuto ripescare grazie a Google perché non ho più la possibilità di recuperare i miei libri chiusi in scatole di cartone nella mansarda dei miei. Questa frase mi impressionò quando lessi il libro delle sue raccolte di pensieri perché in quel momento la ricollegai quasi casualmente ad un’altra mitica frase attribuita a Giordano Bruno “Non è la materia che genera il pensiero, é il pensiero che genera la materia.” Per la regola della transitività “pensieri di qualità genererebbero materia (quindi cosmo) di qualità e renderebbero felici”. Quindi se tutti ci convincessimo che ciò fosse vero, saremmo felici in questo universo di qualità. In pratica vivremmo nel mitico Eden ed in effetti oggi, più di ieri ne abbiamo le prove anche tramite i cinque sensi oltre alla possibilità di vivere la bellezza del pianeta che ci “ospita” rispetto ai filosofi prima citati. Per l’appunto però dovremmo essere convinti di “essere ospiti” e comportarci come tali invece che “proprietari esclusivi” che possono arbitrariamente dissipare ciò che hanno a disposizione. Mi sono dilungato per spiegare che, al di là di altri ragionamenti di stampo metafisico che il collegamento delle due massime indurrebbe ad elaborare, quando passeggio in particolar modo nei boschi, il rimando al dono che ricevo in quel momento e la possibilità nel silenzio, di approfondire gli aspetti sopra descritti mi aiutano ad affrontare una realtà che invece tende a massificare e standardizzare i miei pensieri quotidianamente, nel tentativo di inserire la mia persona in un meccanismo ingegnerizzato, in cui vivo una vita e faccio delle cose non pensate da me e che tarpano le ali dell’idea di felicità che avrei, propinandomi uno stereotipo basato sul continuo soddisfacimento di un altalena di desideri che, immancabilmente mi lasciano un vuoto pneumatico con il recondito disegno di disorientarmi dall’elaborazione del concetto di felicità che vorrei raggiungere.

  4. Antonietta Gramegna ha detto:

    I pensieri di Marco Aurelio hanno accompagnato tre giorni di cammino sui Monti Dauni, la bellezza dei paesaggi e delle persone che con me li hanno attraversati é stata la risposta a tanti interrogativi sollevati dall’ Imperatore filosofo. La vita non é mai un flusso insensato di eventi se siamo noi a dare un senso ad essi e proprio per questo mi sento di affermare con forza che la gioia e la fortuna non sono un puro caso ma una conquista fatta giorno per giorno. É difficile credere che la corruttibilità di ogni cosa sia tale solo se in essa non si intraveda ” il nuovo” quel nuovo che ci permette di evolvere e di spingere oltre le nostre tossiche zone di confort. Ovunque é in agguato la felicità se solo le si lascia lo spazio di essere…proprio come alla fine di una dura ed estenuante salita, alla fine ti giri e vedi l’ infinito.

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