fede filosofica
18 Settembre 2022
l’attimo dell’essere
18 Settembre 2022

inafferabilità dell’essere

Via Francigena-Micaelica: da Stignano (41.71928, 15.57982) a San Giovanni Rotondo (41.70629, 15.72926)

Lunghezza del percorso km 19; guadagno/perdita in elevazione 1.100 / – 690 metri; quota massima: 938 metri, quota minima 256 metri.

Pernotto e cena: Hotel Corona (0882 457873)

13 settembre. L’inquietudine provocata dalla fugacità dell’esistenza ci fa desiderare l’eternità: questo desiderio anima una condizione di esistenza che è la possibilità, grazie alla quale rimaniamo aperti alla trascendenza, allo spazio dell’essere. La presenza dell’essere pervade il nostro esistere. Ma è una presenza che nel momento in cui si annuncia e noi tentiamo di definirla, ci sfugge.

L’essere, infatti, non può essere trattato alla stregua di un oggetto ben circoscrivibile, intellegibile, dal significato univoco. L’autentico filosofare se vuole penetrare nella profondità dell’esistenza deve accettare che non può conoscere nulla oggettivamente, ma solo chiarificare a se stesso. La domanda resta più profonda della risposta; e la risposta più è equivoca e più si avvicina alla verità dell’essere perché l’equivocità indebolisce il significato consolidato aprendo un senso: la chiarezza viene dal dissolversi. Tutte le forme che adottiamo per avvicinare la trascendenza conducono di fatto al suo annullamento: sono tutte forme che hanno in comune l’annullamento della tensione verso la trascendenza per assecondare l’esigenza dell’uomo di “toccar con mano”.

L’essere può esser presente nell’esistenza come istante storico che non permane oggettivamente, esiste solo nel dissolversi dell’oggetto. L’assoluto emerge nella sua soggiogante inafferrabilità solo nell’esperienza del limite. Non posso identificare il luogo della trascendenza con l’al di qua (con una rassicurante materializzazione della trascendenza) e né con l’al di là (con la illusoria duplicazione del mondo – un altro mondo oltre quello reale –  capace di acquietare la tensione).

L’esperienza dell’essere è un fatto esistenziale che sfugge alla comprensione dei metodi di carattere logico ed empirico. Non può essere oggetto della comprensione dell’intelletto che, abituato a circoscrivere e definire, non concepisce la trascendenza immanente (espressione “equivoca” perché riconosce a questo mondo il carattere che tradizionalmente si è dato alla realtà ultraterrena). L’essere si annuncia nella contraddizione di un pensiero agli occhi dell’intelletto, capace di essere colta dall’intuizione messa in atto dalla fede filosofica. L’essere si annuncia nel silenzio dove è possibile udire il suono del dire originario che non si lascia afferrare e chiudere in nessun enunciato.

Cercare la trascendenza nell’immanenza,

Cercare l’apertura attraverso cui si mostra fugacemente l’essere,

Che scompare nel momento in cui vogliamo chiuderlo nel possesso.

L’eternità coincide col fugace istante dell’apparizione dell’essere.

La chiusura è sempre in agguato

Perché abbiamo bisogno di sicurezze.

La chiusura soddisfa la nostra volontà di potenza;

Ma ci nasconde l’essere.

Anche se l’apertura ci condanna alla tensione instabile,

Nell’istante ci rivela l’essere.

La rassicurante presenza nasconde,

L’inquietante assenza rivela.

(essere 5 – continua)

Percorrendo una mulattiera in salita alle spalle del convento si raggiunge il pianoro della Trinità: qui si intercetta un tratturello che si prende verso NE e lo si percorre per circa 800 metri fino ad incrociare una carrareccia che si segue verso E. Incrociata la SP48, si imbocca una carrareccia che procede sempre in cresta verso SE sul vallone di Stignano attraversando Coppa di Mastro Stefano e Cima Oliva. Giunti alla piscina Treppiedi, si scende verso S lungo il canale della Fajarama fino al monastero di San Matteo. In prossimità di esso si prende un sentierino che porta sulla SP22 e quindi alla località Orto della Menta. Da qui si sale sulla sx e si giunge in prossimità di una neviera; si cambia direzione procedendo verso S fino ad incrociare una carrareccia che sale ai ripetitori TV. Di qui si prosegue per un sentiero fino a Coppa l’Arena, da dove con un sentierino in discesa si raggiunge San Giovanni Rotondo.

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