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ambivalenze
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l’altra faccia

Cammino Basiliano: da Sersale (39.01000, 16.72895) a Sellia Superiore (38.98195, 16.62781)

Lunghezza del percorso km 17,4; guadagno/perdita in elevazione +641/ –879 metri; quota massima 806 metri, quota minima 187 metri.

Pernotto: Albergo Sellion (338 296 0433); cena: Night Pub (371 419 7780)

22 maggio

Nella pratica il POTERE può manifestarsi in una pluralità di modi;

Idee diverse possono contribuire alla sua declinazione pratica.

Quando il POTERE è ossessionato dal controllo delle azioni, manifestazioni, pensieri,

Ha paura che possa nascere qualcosa di ingestibile,

Ha paura della forza della vita che potrebbe scardinare i suoi schemi.

Ma senza la forza della vita, Il POTERE non perde in passione, in fascino?

Per il semplice fatto di ricoprire un ufficio si pensa di avere un POTERE.

Ma che potere è quello di chi, pur rivestendo un ruolo importante,

Non ha carisma, autorevolezza, leadership, ascendente?

Chi detiene un POTERE vuole avere prestigio,

Ha costantemente bisogno di un riconoscimento dall’esterno.

Ma il prestigio basato sul “vento che tira”, sul fatto che “sei salito sul carro dei vincitori”

O che “sei seduto su una sedia importante”, non è forse un’illusione, un trucco da “prestigiatore”?

Il POTERE ha un disperato bisogno di esibirsi:

Ma questo non esprime, forse, la solitudine, l’insicurezza

Di chi ha bisogno della considerazione degli altri e fa di tutto per mettersi in mostra?

Il POTERE è ambizioso aspirando, senza porsi limiti, a qualcosa oltre le sue capacità,

Condannandosi, così, a vivere in un’ansia costante.

Ma non potrebbe essere l’occasione per scoprire i propri limiti

Se si vivesse secondo la giusta misura “l’andare oltre” ciò che si è in grado di afferrare?

Il POTERE ci tiene alla sua reputazione, a ciò che si dice di lui,

E perciò si maschera facendo circolare un’immagine artefatta di sé stesso.

Ma la reputazione non dovrebbe fondarsi sulla parte più profonda della nostra anima

Che, sola, ci fa essere quello che siamo?

(precedente – potere 5 – seguente)

Da Sersale, percorrendo via Marconi, ci si immette sulla Statale 109; la si lascia dopo circa tre chilometri per svoltare a sinistra sul sentiero per la Cascata dell’Inferno. Si percorre il sentiero, sempre in discesa, per quattro chilometri fino ad incrociare il torrente Ervavulo che si guada, risalendo, poi, sul versante opposto per circa due chilometri su una strada asfaltata. Dopo aver percorso alcune centinaia di metri sulla strada provinciale, si prende a sinistra un sentiero che scende nella valle. Dopo due chilometri si incrocia il corso del Simeri: si guadano i vari bracci della fiumara e poi si risale, dapprima districandosi tra la vegetazione e poi su una vecchia asfaltata dissestata, che sale per due chilometri. Si svolta a sinistra in prossimità di un piccolo aggregato di case dell’Ina Casa e si fa ingresso a Sellia Inferiore. Dopo 1,5 km, sempre in salita, si raggiunge il borgo di Sellia Superiore

1 Comment

  1. Roberta ha detto:

    Il percorso che ci ha portato a Sellia Superiore è stato molto vario, bello ma per me parecchio faticoso. Lasciata Sersale, siamo scesi verso la cascata dell’Inferno lungo una valle di ulivi e viti molto curati. Giunti in fondo abbiamo guadato il fiume Ervavulo e successivamente i vari rivoli del fiume Simeri. Lungo il cammino abbiamo fatto parecchi attraversamenti di torrenti e fiumi. Il guado a piedi nudi è sempre molto divertente. Mi fa tornare indietro nel tempo a quando ero bambina e giocavo su un torrentello vicino a casa. Immergere i piedi nell’acqua fresca, sentire la corrente, ostacolarla nella sua corsa senza risultato, stare in equilibrio sui sassi aiutandosi con i bastoncini… e alla fine conquistare la riva con soddisfazione. Nulla di più energetico!
    Dopo ogni guado però abbiamo trovato difficoltà a ritrovare la traccia corretta e anche stavolta abbiamo risalito un ripido crinale prima di ritrovare la strada bianca per proseguire su traccia.
    Sempre in salita raggiungiamo Sellia Superiore, il Borgo che più di tutti mi ha affascinato. Si estende su un crinale collinoso per finire sulla parte vecchia in un castello di case sovrapposte le une sulle altre, tutte abbandonate. Eppure i colori della sera rendevano quell’agglomerato carico di una calda atmosfera come se fosse abitato. Tutto intorno, Sellia è circondata da colline punteggiate di paesini illuminati di notte, quasi a proteggerla. Ed ecco Albi, Taverna, Zagarise e in lontananza Sersale. Ci sono anche i ruderi del Castello a Sellia! Tutto mi resta nel cuore!
    Roberta